Diffondere l’insegnamento della lingua inglese sin dalla scuola primaria, insegnando una disciplina non linguistica in lingua straniera, questo uno degli obiettivi del nuovo ministro Giannini e del Governo Renzi. Una promessa di emancipazione dal medioevo linguistico che rende noi italiani poco o per niente competitivi sul mercato del lavoro. Certo, la nostra generazione di trenta/quarantenni, aspiranti emigranti, ormai è destinata a vagare in un purgatorio linguistico fatto di montagne di costose riviste e libri d’oltreoceano, pile di faticosissimi film in lingua originale oltre a ore su ore passate con l’insegnante di turno per, finalmente, riprendere questo maledetto inglese e migliorarlo…perché tanto serve.
È a questa generazione che si vuole affidare il tanto atteso risorgimento linguistico?
Il risultato potrà esserci soltanto se alle dichiarazioni d’intenti seguirà l’impegno a formare una nuova/vecchia classe di insegnanti capace di scivolare dall’italiano all’inglese, con la naturalezza di un madrelingua o di un “native like” perfettamente in grado di cancellare accenti, inflessioni e regionalismi.
Siamo pronti a ritornare sui banchi per garantire ai nostri figli un futuro in cui le barriere linguistiche saranno effettivamente abbattute?
*Photo by Rita Morais on Unsplash