Adolescenti cyber ribelli? Provate a partecipare ad un incontro sul tema, organizzato dagli stessi adolescenti per gli adolescenti e scoprirete che l’idea di giovani ribelle contemporanei, perennemente connessi, smanettoni e sovversivi tecnologici che potremmo avere in testa noi over 18 non sempre corrisponde alla realtà.
Qualche settimana fa ho assistito a una lezione autogestita da adolescenti sul tema della ribellione, appunto, in un liceo classico della provincia in cui abito. Ero pronta ad assistere a un dibattito acceso, fatto di invettive contro il sistema, la famiglia, la scuola e di un confronto concreto sul quotidiano condito con tweet, selfie in tempo reale, post provocatori lanciati sul web. Mi sbagliavo.
Ho partecipato al contrario a un viaggio nella ribellione, raccontato attraverso le azioni di “sovversivi del passato”: James Dean, Dillinger, Luigi Tenco, Peppino Impastato, sino ad arrivare a Mulan, eroina disneyana. Dalla spericolata chicken run di Gioventù bruciata al coraggio di un simbolo della lotta antimafia come Peppino Impastato, non c’è stato spazio per i nuovi ribelli, i movimenti di attivismo politico nati spontaneamente sfruttando la rete e i social media, come il Popolo Viola o quelli di hacktivism come Anonymus.
Mi sarei aspettata una sorta di riconoscimento, in parte di identificazione in chi parla la loro stessa lingua, usa i loro stessi mezzi di comunicazione, vive il loro stesso presente. Invece no, la ribellione vista attraverso gli occhi degli adolescenti di oggi (almeno di quelli seduti in quell’aula) non implica il presente, non lascia spazio alla riflessione sull’attualità e sulla generazione alla quale appartengono, evidenziando una caratteristica forse tipica di un’età che non vuole auto analizzarsi.
Protesa verso il futuro, penseremmo noi trentenni precari, smartphone e social media dipendenti, calati nella rabbia di un oggi senza domani.
Con lo sguardo verso il passato dimostrano loro, che in quell’aula quel giorno, fotocopie alla mano, hanno riletto insieme alcuni stralci di un’intervista che Oriana Fallaci fece a uno dei suoi grandi amori, Alekos Panagulis, anche lui ribelle in un passato da ricordare.
*Photo by Lewis Parsons on Unsplash