Secondo Noah, giovane protagonista di Maionese, ketchup o latte di soia, è tutta una questione di odore e di feromoni, che allontanano o avvicinano, che fanno diventare amici o ancora ti trasformano nel bersaglio preferito del bulletto di turno. Ma in questo caso l’odore non dipende dal colore della pelle, dalla razza alla quale appartiene Élianor, nuova compagna di classe allontanata da tutti perché “puzza”, quanto dalla sua alimentazione vegana. Alimentazione sana contro junk food, verdure contro carne. Stare al di qua o al di là della barricata vuol dire definire in modo netto il proprio stile di vita, la propria identità e rendersi uguale o diverso dagli altri.
Ed Élianor, come il suo padre-guru, ha l’etichetta della diversa, che la porta a fuggire e a nascondersi dagli altri, tranne che dallo sguardo incuriosito di Noah.
Noah ed Élianor, avvicinati da una simpatia istintiva e dalla perdita di uno dei due genitori, sono i protagonisti di un’avventura mozzafiato che li porterà a domare il temibile Sylvester, il peggior bullo della scuola e consolidare la loro amicizia.
È una lettura divertente e allo stesso tempo appassionante, quella dell’ultimo libro di Gaia Guasti pubblicato da Camelozampa e disponibile in libreria dallo scorso 4 marzo.
Maionese, ketchup o latte di soia ha il merito di affrontare temi delicati come la discriminazione, il bullismo, la perdita dei propri cari in un intreccio che lascia con il fiato sospeso e con la semplicità (non banalità) che serve ai piccoli lettori per capire, ma anche agli adulti, per osservare le cose con occhi diversi.
Il mondo raccontato da Gaia Guasti è un mondo in cui si dà al bullismo una possibile interpretazione e la conseguente soluzione: Sylvester sfoga con i coetanei la sua rabbia per la sofferenza della nonna, ma una volta ascoltato saprà superare la tristezza e in un certo senso ritagliarsi un nuovo ruolo all’interno della scuola.
È un mondo in cui le differenze, suggerite nella storia da scelte alimentari radicali, se rispettate possono abbattere muri per aprire al dialogo e alla curiosità.
Perché mi piace?
Con stile fresco e all’interno di un intreccio avvincente calato nella realtà di una routine quotidiana scuola/casa, l’autrice affronta temi delicati suggerendo come sia possibile accorciare le distanze, accettando le diversità.
Maionese, ketchup o latte di soia, Gaia Guasti, Camelozampa 2016